Prestazioni solo per campioni o per dopati?

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Preparazione atletica

Che sia personale o assoluta, una buona prestazione nello sport non nasce per caso. Nello sport le cose buone sono sempre cercate e programmate.
Solitamente gli alteti amatori, ricacciano l'idea di fare preparazione atletica però si lamentano rispetto alle prestazioni che non corrispondono ai sacrifici fatti; cosa non quadra?

In realtà, facendo sport e sempificando, tutti facciamo preparazione atletica. Che si esca per un giretto o in gergo "ad aprire il gas", giorno dopo giorno stiamo rendendo il nostro organismo più efficace e più efficiente. Ma il ripetersi di determinati comportamenti può portare anche ad uno stallo, o peggio ancora, ad un peggioramento della nostra condizione atletica pur intensificando gli allenamenti.

Quali sono i comportamenti sbagliati più comuni nel mondo amatoriale?

Il principale errore è non concedersi il giusto riposo.
Ogni allenamento deve iniziare dal riposo, congruo, che metta l'atleta nelle condizioni migliori di allenarsi ancora, e migliorarsi.
L'amatore medio pensa al riposo come alla coda dell'allenamento, e quando la voglia è tanta e la gamba "gira", si fa presto a saltare il riposo e caricare ancora l'organismo di ulteriore stress. Settimana dopo settimana, l'organismo entra in una vera e prorpia depressione mettendo in atto meccanismi difensivi, che limitando la performance, tentano di ridurre lo stress e salvaguardare la "vita".

L'amatore medio cosa fa a questo punto?
Essendo il riposo alla fine della sua visione di allenamento, lo sportivo si convince che il calo è dovuto al poco allenamento, e non al poco riposo, quindi si impegna  in allenamenti sempre più duri.
Ansia e frustrazione aumentano e dopo qualche tempo anche se non fermato da un infortunio, l'atleta si ritrova definitivamente fuori uso, #finito #nonlamuovopiù.
"SONO SEMPRE STANCO".
"L'ESTATE MI DISTRUGGE".
"L'INVERNO MI DISTRUGGE".
"LA MEZZA STAGIONE MI DISTRUGGE".
"QUELLI CHE VANNO FORTE SI DOPANO".

Un altro errore molto comune specie nelle discipline dove il rapporto peso/potenza è importante, è inziare tagli calorici per dimagrire proprio quando si va forte, come se per sostenere l'organismo quando si è in forma, non servisse più cibo.
Se una prima risposta fisiologica (magari tagliando anche le bevande alcooliche) può essere positiva, poi, all'instaurarsi di un regime ipocalorico l'organismo dello sportivo entra in depressione. In questa fase il consumo energetico viene ridotto in risposta alla dieta ipocalorica, la prestazione atletica viene limitata dalle sensazioni negative. Il peso stalla o addirittura,  smette di scendere in risposta al taglio calorico, la composizione corporea magari peggiora e con la perdita di preziosa massa muscolare gli effetti sull'atleta sono disastrosi. Il cibo non è solo una gratificante fonte di energia ma è anche "ricostruzione".
Il fai da te alimentare per uno sportivo è un'arma a doppio taglio, molto affilata.

Altro errore molto comune dell'amatore medio è pensare che raggiunta una buona forma atletica, questa si possa conservare tutta la stagione.
E' ormai dimostrato che se è possibile conservare una discreta condizione di forma tutto l'anno, non è possibile essere sempre al massimo. Per questo in preparazione atletica si definiscono dei periodi di transizione che servono in modo pilotato a far scendere la forma. L'organismo si rigenera, si spengono i processi infiammatori che limitano la progressione di forma, anche i pensieri vengono trascinati positivamente da questa rigenerazione e l'atleta spesso, in questa fase, ha una vera maturazione imparando a gestire la "dipendenza dalla fatica".
Vuoi superare il tuo picco di forma? Forse devi fermarti e ripartire.

Potremmo andare avanti a lungo ma ci fermiamo qui. E' chiaro che molto si gioca sul recupero, sul riposo e sullo scarico.

Che tu faccia preparazione atletica programmata o no, se la tua mente vede il riposo come l'inzio dell'allenamento, sei a buon punto!

Gioacchino de Lucia